Sono tanti i Luoghi e le Case delle donne in Italia, centri di incontro, di attività politiche, sociali, culturali, sedi di archivi e Biblioteche al femminile, di servizi rivolti alle donne ma anche spazi dove stare insieme, spesso dotati di confort, servizi di ristorazione e intrattenimento. Storie e territori diversi, ma non era mai successo che si incontravano, che parlavano della loro esperienza,dei problemi, delle prospettive . E’ avvenuto a Roma il 1 dicembre scorso, presso la Casa Internazionale delle Donne di Roma: Centri e donne di Torino, Milano,Trieste,Bologna, Modena, Ravenna, Pisa,Viareggio, Cagliari, Napoli, Lecce.Altre esperienze non hanno potuto esserci ma avrebbero voluto. A lavorare per arrivare a questo sono alcune donne della Casa Internazionale delle donne di Roma, tra cui io e la risposta è stata splendida. Una giornata intensa di racconti, riflessioni, sulle tante cose fatte ma anche sulle difficoltà incontrate e le criticità. Al centro per tutte il problema della fatica di fare vivere questi luoghi in autonomia politica e economica , di mettere insieme progettualità e risorse adeguate. Ognuna aveva da raccontare delle diverse forme di gestione scelte e dei rapporti, negoziali e politici con gli enti locali. Alcune più capaci di trovare risorse da progetti locali e internazionali ,altre più concentrate sulle attività rivolte alle donne del territorio .Tutte oggi alle prese con i tagli della finanza locale, con la difficoltà di vedersi riconosciute appieno come luoghi che producono partecipazione, benessere,servizi alle donne e al territorio. Tutte con grande voglia di proseguire nel lavoro di collegamento. Si è formato così alla fine della giornata un coordinamento che consentirà di lavorare insieme, per dare più spessore e continuità alla conoscenza reciproca, per costruire più visibilità di questo tipo di esperienze importanti delle donne in Italia.Ma di Case e luoghi delle donne ce ne sono tanti anche in altri paesi europei e non solo. Forse è importante come Le Mat a livello italiano e europeo aprirsi e conoscere meglio queste realtà e magari pensare di costruire qualche percorso che si intrecci con i luoghi Le Mat. Io sarò felice di fare da ponte.
Costanza Fanelli